Se c’è una manifestazione artistica antica dell’essere umano questa è, senza dubbio, la recitazione. Recitare la parte di un personaggio, metterti nella sua testa, ti fa vedere le cose dal suo punto di vista. Puoi osservare il suo modo di fare, i suoi pensieri, le sue emozioni e come affronta i suoi problemi. Ti alleni a osservare e riporti questo prezioso insegnamento nella tua vita, dove sei tu a fare delle scelte (Di Palma, 2017).
Recitazione e psicologia sono cresciuti intrecciati l’uno all’altro da sempre, costruendo nei secoli un continuo dialogo sull’anima.
Diversi studi evidenziano come recitare può avere diversi benefici psicologici sia a livello individuale che sociale. Nello specifico, Noice, Noice e Staines (2004) hanno sottolineato come la pratica del recitare può portare a significativi miglioramenti sul piano del benessere personale e cognitivo. Più approfonditamente, nel loro studio, Noice e colleghi hanno riscontrato come recitare può:
- incrementare l’autostima
- attivare e favorire la concentrazione e la creatività
- promuovere l’espressione corporea
- potenziare la self-efficacy
- favorire l’immaginazione ed il senso di appartenenza a un gruppo.
Inoltre, recitare permette anche di entrare in sintonia con gli altri. Attore e spettatore, infatti, vivono insieme la storia di quel personaggio, i suoi conflitti, le conseguenze delle sue scelte. Vedere un film oppure uno spettacolo teatrale o anche un cortometraggio ti connette con l’altro, con il suo mondo, ti aiuta a comprendere le sue emozioni; in altre parole, potenzia il livello di empatia favorendo l’attivazione dei cosiddetti neuroni specchio (di Pellegrino et al.,1992).
A tutto questo, “Il Piccolo Gulliver” ha unito l’importanza della promozione e della prevenzione della salute con una metodologia attiva (Marmocchi, Dall’Aglio e Zannini, 2004) rispetto ad alcuni temi sociali (nel progetto da poco concluso “3,2,1, CIAK…SI PENSA” che ha avuto come obiettivo la produzione di due cortometraggi aventi come attori i ragazzi del Piccolo Gulliver.
Con orgoglio, oggi vi presentiamo il primo di questi due cortometraggi dal titolo “Amici non bulli: un cortometraggio di prevenzione contro il bullismo”.
BUONA VISIONE e fateci sapere cosa ne pensate lasciando un commento 🙂
Bibliografia
Di Palma C. (2017), Teatro e benessere psicologico. https://www.caterinadipalma.it/teatro-e-benessere-psicologico/
di Pellegrino, G., Fadiga, L., Fogassi, L., Gallese, V., & Rizzolatti, G. (1992). Understanding motor events: a neurophysiological study. Experimental brain research, 91(1), 176–180. https://doi.org/10.1007/BF00230027
Marmocchi, P., Dall’Aglio, C., & Zannini, M. (2004). Educare le life skills: come promuovere le abilità psicosociali e affettive secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Edizioni Erickson.
Noice, H., Noice, T., & Staines, G. (2004). A short-term intervention to enhance cognitive and affective functioning in older adults. Journal of aging and health, 16(4), 562–585. https://doi.org/10.1177/0898264304265819.