In queste settimane di quarantena, Il Piccolo Gulliver, supporta, anche a distanza, i propri utenti attraverso incontri Skype per contrastare fenomeni psicologici associati allo stare a casa, sostenendoli emotivamente ma anche offrendogli dei piccoli compiti da svolgere per cercare di tenersi impegnati durante il giorno e diminuire il senso di inutilità e malessere legato a questa condizione di quarantena.
Ma quali sono gli effetti psicologici della quarantena?
Uno studio recente (Brooks et al, 2020) sottolinea come, lunghi periodi di quarantena, possono determinare sensazioni di frustrazione, noia, isolamento, ma anche paura, rabbia, insonnia e difficoltà di concentrazione.
Infatti, chi di noi non si è trovato in questi giorni a non sapere cosa fare oppure a non riuscire a gestire l’eccessivo tempo libero derivante da questa forzata condizione?
Bertelli e altri suoi colleghi (2020) affermano come, durante situazioni di emergenza sanitaria, sia “normale che le persone si sentano stressate, preoccupate” (p. 5) e, soprattutto, come alcuni ragazzi con disabilità intellettiva o disturbo dello spettro autistico “possano esserlo ancora di più a causa delle loro peculiarità cognitive, di controllo emozionale e delle loro difficoltà di adattamento a rapidi e drastici cambiamenti dei modi di vivere” (p 5). Nello specifico, tale situazione potrebbe generare, in loro, per esempio, paura di ammalarsi e di morire, demoralizzazione per la perdita di alcune delle attività preferite, sia ricreative sia occupazionali, sia sportive oppure tristezza per la lontananza dalle figure di relazioni significative (amici, compagni di classe, professionisti sanitari, ecc.).
Le reazioni dei ragazzi a queste sensazioni possono essere svariate: pianto, crisi di ansia, senso di apprensione, preoccupazione, confusione.
Dunque, in questo periodo probabilmente vi potrebbe capitare di vedere o di aver visto piangere i vostri ragazzi oppure di osservarli o averli osservati particolarmente preoccupati o agitati.
Cosa fare in questi casi?
La Società Italiana per di Disturbi del Neurosviluppo (SIDiN, 2020) suggerisce alcune tecniche che voi genitori potete mettere in atto per supportare e aiutare i vostri ragazzi in questi momenti di crisi:
– cercate di mantenere un tono di voce calmo e morbido;
– limitate gli spostamenti mentre parlate con la persona, cercando di non posizionarvi fra la persona e l’uscita dalla stanza in cui vi trovate;
-controllate la comunicazione non verbale (mimica e gestualità adeguata ai contenuti rassicuranti dei vostri discorsi, contatto visivo presente con la persona mentre parlate);
-ricordate alla persona che siete lì per aiutarla e che è al sicuro (se è vero);
-se qualcuno sembra disorientato o disconnesso da ciò che lo circonda, aiutatelo a rientrare in contatto indicandogli di (o supportandolo fisicamente):
* posizionare i piedi sul pavimento in modo che possa sentire bene l’aderenza della pianta del piede alla superficie;
* toccarsi lentamente le dita di una mano o la mano con l’altra mano;
* orientare l’attenzione verso oggetti o stimoli rilassanti presenti nell’ambiente; invitatelo anche a comunicare ciò che vede e sente;
* concentrarsi sul proprio respiro e respirare lentamente.
Cosa fare per contrastare gli effetti collaterali generali della quarantena?
Per prevenire eventuali situazioni emotive molto forti, è possibile consigliare semplici e piccole attività che alleggeriscono la vita emotiva dei propri figli in quarantena.
Per esempio, al fine di evitare i rischi di una crisi può essere utile consigliare ai vostri ragazzi di:
-svegliarsi alla stessa ora ogni mattina;
-mantenere un contatto, tramite telefono o computer, con i docenti (se frequenta la scuola), con i professionisti sanitari (se frequenta centri di riabilitazione o Associazioni) e le persone per lei/lui significative;
-utilizzare i siti di social networking, come Facebook o Instagram, con moderazione, per stare in contatto con gruppi di persone;
-svolgere attività occupazionali, ricreative e sportive all’interno della propria abitazione” (SIDiN, 2020, ).
Si raccomanda anche di pianificare una routine quotidiana stabile e mantenere i ragazzi il più possibile attivi, anche attraversi piccoli e semplici compiti domestici (apparecchiare la tavola, spazzare a terra, sistemarsi il letto la mattina, etc.).
E ricordiamoci e ricordiamoli sempre: #tuttoandrabene!





Fonti:
Brooks, S. K., Webster, R. K., Smith, L. E., Woodland, L., Wessely, S., Greenberg, N., & Rubin, G. J. (2020). The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. The Lancet.